Petr Novak from Jaromer, sculptor

Biografia essenziale

4.3. 2008

Sono nato e cresciuto a Jaroměř nel sud della Boemia, all’ombra delle sculture barocche di Matyáš Bernard Braun. Fin da piccolo ho dimostrato un amore innato per la natura. A dieci anni volevo diventare un marinaio e riempivo i miei diari di immagini e disegni. A tredici anni volevo diventare un pittore e a quattordici uno scultore. Ho studiato alla Scuola Secondaria di Scultura a Hořice v Podkrkonoší e successivamente all’Accademia di Arti Visive a Praga nella classe di specializzazione in Scultura del Maestro Stanislav Hanzík. In quegli stessi anni, ho compiuto in compagnia di un amico un viaggio in Italia lungo quattordici giorni. Durante il viaggio ho visitato Roma, Firenze e lo scultore Giacomo Manzú ad Ardea, dove si trovava un’ampia collezione delle sue sculture, che egli stesso aveva donato allo stato.

Sono diventato ben presto un appassionato amante dell’Italia e un fervido ammiratore del Rinascimento italiano e anche della sua arte moderna. Al tempo della dittatura comunista ho sempre conservato la speranza di visitare nuovamente l’Italia, in quegli anni ho studiato la lingua e l’arte italiana nel Centro Culturale Italiano a Praga. Si è formata così la mia idea di scultura: basata sull’arte classica ma segnata dall’ influenza del Barocco locale, dall’eredità di Rodin e da una forte connessione con il Rinascimento. Nel decennio successivo alla rivoluzione Velvet ho visitato l’Italia ogni anno con l’obiettivo di studiare approfonditamente l’arte antica e il Rinascimento.

Nel 1991 ho partecipato al Simposio di Scultura ad Adnet, vicino Salisburgo e da qui, facendo l’autostop, ho raggiunto le Alpi, Vicenza per poi tornare infine nella Repubblica Ceca. In Italia ho incontrato Don Luciano Bavieri di Pianoro (vicino Bologna) con il quale è nata un’amicizia e una collaborazione lavorativa: per la sua chiesa di Pianoro ho scolpito un rilievo di san Giacomo su marmo portoghese. A Bologna invece, per la nuova erigenda chiesa di San Luca, ho realizzato una scultura con un evangelista su pietra calcarea per l’ambone e un Battisterio di trachite con sette sculture bibliche scolpite sui lati.

In quello stesso periodo nella Repubblica Ceca ho vinto un concorso con un bronzo di cavallo al trotto a grandezza naturale. Attraverso lo studio di questo tema si è rivelato ai miei occhi un nuovo meraviglioso universo fatto di cavalli e movimento. Ho capito che l’uomo moderno ha infinite possibilità di conoscenza quando riesce a ritornare alla sua originaria natura di cavaliere a cavallo. Nella mia filosofia l’uomo non è un fantino da corsa. È invece un cavaliere che stabilisce con il suo cavallo un rapporto di armonia, un rapporto basato su ritmo, equilibrio e rispetto. In quest’ottica, il cavallo non è considerato come un apparato ginnico; ma al contrario è considerato come un Essere Vivente dotato di una sua intrinseca bellezza e di un’Anima. Il cavallo era inteso in questo modo già negli antichi testi della storia slava. Come scultore, ritrovo nel soggetto del cavallo l’armonia delle proporzioni degli antichi greci, il rinascimento, il sublime barocco e anche il concetto di cattedrale in movimento di Rodin.

Non considero il tema del cavallo come un semplice “genere”, piuttosto lo considero come un mezzo spirituale per conoscere in profondità il mondo. Per me la Vita stessa è un miracolo di equilibrio divino; per esempio se non ci fosse la luna, che bilancia l’inclinazione assiale della Terra, non ci sarebbe vita sul pianeta. Considero l’Equilibrio come espressione di Dio, precondizione necessaria alla vita. La perdita di Equilibrio causa malattia, follia e morte. Tutti i grandi capolavori dell’arte sono basati sul raggiungimento dell’Equilibrio e ogni puro pensiero artistico tende verso questo Equilibrio. La musica e l’equitazione contengono entrambe questo Equilibrio, sul quale si basano e dal quale non possono prescindere.

Il codicillo all’autobiografia

     Volevo essere conforme con abitudine della obiettivitá e descrivere mia indescrivibile vita riassunta. Pero, ci manca la sostanza, quindi la voglio aggiungere in questo supplemento.

    Mie prese verso lavoro creativo e anche le oppinioni di cittadino provengono dalla stima verso tutto creato. L’amore, che mi apre il conoscimento mi conduce alla persuasione dell’anima di albero, anche della vita dei sassi. Scendo con i gradi d’Aristotele ancora piú profondo, sotto il grado dell’anima vegetativa, perche intuisco, che la vita non era stata nata per combinazione delle composizioni di non vivo, ma che sia la sostanza dei tutti elementi, che é nascosta nella polvere astrale, e che la sua volontá dopo miliardi anni costringa la polvere perspicare per la coscienza.

    Nel tempo d’oggi vedono la vita invece da sopra aspirata in materia o trascinata dall’universo. Vedono a parte lo spirito e accanto la materia, eventualmente lo spirito non accetano affatto. Stante che la scienza medesima ci dimostra che tutta materia dell’universo fu stata nata di niente, io la percepisco animata, perche per lo spirito creata. Mio stupore della natura non proviene solo dal suo splendore e incomprensibile perfezione, ma sento anche una sacra stima verso la sorgente della sua creazione, verso la santa profonditá impervia per l’indagine umana, dalla quale scaturisce tutta esistenza.

    Tale vista sulla realtá mi rende piú difficile la sua plasmazione. Malgrado tutto ció devo raccogliere coraggio di venire alle mani con creta per qualche forma. In questo caso mi rivolgo per aiuto alla musica e cerco di fare una scultura costruita sui principi organici musicali.

    Tale impostazione della scultura non proviene solo dalle mie considerazioni, ma anche dalla tradizione scultorea di mia regione, fondata soprattutto da Maestro Matias Bernard Braun. Sue splendide sculture dinamiche e svolazzanti sono sempre la musica in pietra, composta dai ritmi plastici portanti una melodia sempre umanamente fervente e compassionevole. É molto difficile oltre a una sincera ammirazione accanto a lui ancora qualcosa fare da me medesimo, peró vana speranza mi sempre trascina al nuovo lavoro.

    Questa é allora la sostanza della mia vita mancante nell’autobiografia, e in questo codicillo é stata aggiunta.

Petr Novák

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